L'Ascesa al Calvario

La Storia

Il “Mistero della Veronica” o come popolarmente viene detto “ U’ Signuri ca Cruci ‘ncoddu” ( ut dicitur lo Cristo nostro che porta la cruci in collo) è il gruppo la cui concessione del 6 aprile 1612 è la più antica dell’intera collezione.

Con tale atto, venne affidato alla categoria dei jurnateri ( coloro che lavoravano alla giornata).Il 23 aprile 1620 subentrarono i bottai e successivamente i fruttivendoli; il 17 maggio 1772 il Gruppo venne dismesso dalle categorie presenti. Bisogna ricordare che fino a qualche anno fa, erano i vinattieri, i carrettieri e gli agricoltori ad occuparsi della raccolta fondi.

Il gruppo è di autore ignoto anche se taluni studiosi propendono per attribuirlo alla scuola di Giuseppe Milanti.
Il Mistero raffigura Gesù mentre, con il pesante fardello della Croce,si accinge a percorrere la via che conduce al Calvario.
Due soldati trascinano e percuotono il condannato, il Cireneo sorregge la croce, mentre la Veronica deterge il volto sudato del Cristo.

Il Cristo originario di Pietro Croce sostituito nel 1903 e attualmente custodito nella chiesa di Santa Maria del Gesù
Foto di Achille Tartaro 1901. Collezione Tonino Perrera
L'Attuale Cristo di Antonino Giuffrida che ha sostituito l'originale nel 1903

L’attuale statua del Cristo venne rifatta nel 1903 da Antonino Giuffrida e sostituì la precedente opera di Pietro Croce e oggi è collocata nella Chiesa di Santa Maria del Gesù.

Pregevoli sono nel gruppo le rifiniture argentee, tra le quali giova ricordare l’immagine del Cristo impressa nel fazzoletto della Veronica, l’armatura del soldato eseguita alla fine del ‘700 da Michele Tumbarello e la preziosa Croce, capolavoro di cesellatura, ultimata dal’incisore Ottavio Martinez nel 1751. 

L’Ascesa al Calvario, anche per i numerosi e grossi ceri votivi è il gruppo più pesante dell’intera serie e durante la processione molti uomini si sostituiscono ai portatori per contribuire al trasporto. 

Un’autentica e spontanea devozione, anche se inferiore a quella di un tempo, accompagna “U’ Signori ca cruci ‘ncoddu” ed unitamente alla statua di Maria Addolorata, suscita una particolare commozione tra i trapanesi.

La Processione è particolarmente seguita: da notare come lo stendardo del gruppo è l’unico dell’intera sfilata a non essere di colore nero, bensì granata e oro con la scritta “S.P.Q.R.”. Nel 1995 il gruppo è stato sottoposto ad un restauro conservativo con la doratura della “vara” e la pulitura dei vari strati di 
vernice depositatisi sulle statue.

Entrata del gruppo al Purgatorio vista dall'alto. Ph Francesco Paolo Iovino